Davide Toffolo: Mio fratellino ha scoperto i TARM a Sanremo


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di Gerardo Russo
illustrazione di Thomas Borrely

Davide Toffolo partecipa al Festival di Sanremo 2021 insieme agli Extraliscio, proponendo il brano Bianca Luce Nera. Fumettista, cantante, chitarrista, nonché simbolo della scena indipendente italiana, Toffolo porterà l’immaginario dei Tre Allegri Ragazzi Morti sul palco nazionalpopolare per eccellenza. Se da un lato l’Ariston è stato un indiscusso protagonista della canzone italiana dai tempi del juke-box a quelli di Spotify, d’altro canto anche l’eredità dei TARM non scherza, influenzando musicisti da ormai ben 26 anni. Immaginando i fratellini che scopriranno in tv la celebre maschera dei Tre Allegri Ragazzi Morti, si è discusso con Toffolo della sua prima partecipazione sanremese, frutto di un’intuizione vincente di Elisabetta Sgarbi e della sua etichetta Bettywrong.

Nel 2007 hai rivisitato il pezzo My little brother degli Art Brut. Ci sono oggi gruppi italiani che cercano di comunicare il rock’n’roll ai giovanissimi?

Il testo di Mio fratellino ha scoperto il rock’n’roll ha qualcosa di ironico. Il fratellino ha 22 anni, quindi non è più un bambino e si chiude con un’esortazione semiseria a stare lontani dalle droghe. Il rock’n’roll piace ai bambini, forse perché ha dentro qualcosa di primitivo o solo perché viene proposto loro dai genitori. Poi crescono e diventano trapper. Vedremo quando le generazioni trap e indie figlieranno, se per reazione i ragazzi torneranno al rock. Se guardi i ragazzi delle superiori di oggi sembrano quelli del 1990. Che ci sia davvero qualcuno che li porta verso il rock? Che siano ancora i Led Zeppelin?

Il 23 ottobre 2020 è uscito per la Tempesta Dischi e Dischi Sotterranei l’album Canale paesaggi dei Post Nebbia. Da “televendita di quadri” a “televendita di me”. La tv in questo momento storico può essere rivalutata rispetto ai social?

Rivalutata come elettrodomestico penso di sì. Da quando è diventata smart puoi vederci dentro sia le piattaforme che i social. Io personalmente faccio zapping compulsivo, quindi in qualche modo la reinvento. Sia tv che social son due mezzi di persuasione di massa. Uno apparentemente più pacato dell’altro, ma in fondo sono lo stesso diavolo. Spegni tutto se puoi. O almeno pensaci su.

Perché Sanremo proprio quest’anno? 

Era il solo palco funzionante. Gli altri sono tutti chiusi.


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Ci pensi a come sarà percepito il tuo personaggio dal piccolo schermo? Che significato avrà indossare la maschera su quel palco e che significato aveva indossarla 26 anni fa?

Il significato è sempre lo stesso. Se non hai aspettative puoi morire, liberarti di quello che non serve e tornare a vivere. Puoi morire e ricominciare con una nuova coscienza di te. Questo è e sarà sempre il significato della maschera dei Tre Allegri Ragazzi Morti.

Hai dichiarato in passato: “Il fatto che i media ci ignorassero ci ha resi liberi“. Ora che i media non ignorano più il mondo sommerso, da dove arriverà la musica libera?

La musica è sempre un rinnovamento costante. Quando pensi di averla presa vedrai che da un’altra parte sta già germogliando nuova e più spiazzante. Per tanto tempo abbiamo tessuto una rete di rapporti con La Tempesta Dischi che ci ha permesso di intercettare molte delle cose che succedevano nella provincia italiana. Ora, dopo venti anni dal nostro inizio, molte altre realtà di proposta dal basso sono cresciute e hanno portato, assieme alla nascita di nuovi media, quelle proposte a diventare la nuova musica leggera italiana. Un po’ troppo leggera e anche troppo italiana per i miei gusti. A me piace ruvido.

Come hai vissuto il 2020? Una vostra canzone, Quando, è uscita proprio in piena quarantena. Apparentemente sembra un brano che parla della prigionia che deriva dal non poter uscire, ma in modo velato sottolinea forse l’importanza di una distanza nella convivenza? “Come faremo a stare uniti senza inutili confini”.

No, non parla di distanze di sicurezza, ma di un desiderio. Quello di potersi incontrare di nuovo e di poter avere una fisicità che nel lockdown dello scorso anno era stata preclusa. Poi è arrivata la seconda onda e tutto quello che abbiamo vissuto prima ci è parso romantico, se paragonato all’attualità che ci appesantisce e ci rende meno fiduciosi. Almeno questo capita a me. Poi ci sono i coraggiosi che si incontrano per fare l’amore e scambiarsi i liquidi. E sembra che torni tutto normale per qualche ora.

Un altro vostro pezzo, Bengala, parla di uno scenario post apocalittico, dove però “Il mondo che conoscevi tu più o meno è rimasto uguale. I poveri a ballare coi poveri e le montagne ad urlare”. Da dove ripartiresti tu per ricostruire il mondo post Covid? Come si stanno muovendo i Tre Allegri Ragazzi Morti e La Tempesta in un momento dove tutto il settore degli eventi è messo a dura prova? 

La mia ricetta si chiama reddito di esistenza. Il mondo che arriverà vedrà la ricchezza in mano a pochi colossi, questo a causa del sistema capitalistico che sommato alla rete e all’automazione del lavoro ha prodotto questo buco panorama. Quindi la sola cosa da chiedere ora è un reddito automatico alla nascita di ogni essere umano. Potrebbe essere la vera liberazione dal lavoro e la forma per un nuovo Sapiens.

Com’è nata la collaborazione di Davide Toffolo con gli Extraliscio? Una sperimentazione che potrà ricordare in qualche modo il lavoro Quando eravamo swing realizzato con Abbey Town Jazz Orchestra?

Nasce dall’intuizione di Elisabetta Sgarbi, il mio editore di fumetti con Oblomov nel gruppo de La nave di Teseo, che ha immaginato per il brano Bianca Luce Nera la mia presenza. Una intuizione che è stata vincente perché ha portato il brano a Sanremo al primo tentativo. La sua etichetta Bettywrong, praticamente al primo disco, arriva direttamente al top della visibilità. Comunque ha messo assieme almeno due tradizioni di musica popolare italiana. Da una parte il liscio, dall’altra la musica indipendente. Due realtà spesso lontane dai circuiti mainstream ma molto radicate sul territorio. A me è sempre piaciuta la contaminazione, guarda quello che ho fatto con l’Istituto Italiano di Cumbia (ndr la prima compilation di Cumbia prodotta in Italia è targata La Tempesta Sur, estensione de La Tempesta Dischi).

Ci sarà un tuo contributo grafico nel videoclip del pezzo?

Non ci sarà intervento grafico nel video, ma ho preparato una “canzone disegnata”, di formato gigante che lega la canzone al fumetto. Sarà una sorpresa.

Hai raccontato in Il re bianco quanto ti piaccia percorrere chilometri per realizzare una graphic novel. Un viaggio e un’opera che ti piacerebbe realizzare appena sarà possibile?

Il prossimo viaggio per i miei racconti. Stavolta mi sa che mi aspetta l’Asia. Oppure torno in Sud America. Oppure sullo Stromboli, oppure sulle Dolomiti friulane, oppure… aprite che non resisto tanto ancora. Non potrebbe che restarmi un viaggio al centro della terra. Ma l’ha già fatto qualcuno?


Estratto da Il re bianco, di Davide Toffolo.

Estratto da Il re bianco, di Davide Toffolo.

Giovanni Truppi nell’ EP “5” ha abbinato cinque piccole storie a fumetti alle sue canzoni. Tu sei stato un precursore nell’unire musica e fumetti. Che futuro vedi per il fumetto, anche come strumento di promozione per l’industria discografica, in un contesto dove praticamente non si vendono più dischi fisici?

Certo non sarà sostitutivo ma per alcun artisti avrà senso. La definizione di un mondo visivo intorno alla musica è una delle cose più belle da immaginare e realizzare. Con i fumetti per me è naturale. 

Sanremo, come i Tre Allegri Ragazzi Morti, sopravvive a tutte le epoche. Qual è forza del Festival? Qual è invece la forza della band?

La forza del festival la vedrò di persona fra pochi giorni. La forza della band sta nella nostra purezza e nella consapevolezza che Tre Allegri Ragazzi Morti è una super identità più grande della somma di noi tre. Questa è la nostra forza.

Nel nome della band e in tanti tuoi pezzi emerge spesso la voglia di sottolineare i contrasti: Allegri vs Morti o anche Difendere i mostri dalle persone. Anche la canzone sanremese parlerà di contrasti: Bianca Luce Nera. Hai ascoltato l’ultimo album di Phoebe Bridgers? In Halloween canta “But I can count on you to tell me the truth, when you’ve been drinking and you’re wearing a mask. Baby, it’s Halloween and we can be anything”. I contrasti esprimono la libertà?

I contrasti svelano la complessità. Rendono tridimensionale la visione. Bianca Luce Nera, anche se la interpreto solo, sembra scritta con il vocabolario dei Tre Allegri Ragazzi morti. È una canzone piena di suggestioni visive e musicali. La libertà di questi tempi sembra sempre più una parola mitologica. Ma io e i Tre Allegri siamo sempre pronti a combattere per lei. Noi e gli altri ragazzi morti della penisola. Anche quelli del liscio.


Davide Toffolo © Ph. Annapaola Martin @annapaolamartin

Davide Toffolo © Ph. Annapaola Martin @annapaolamartin